Per il 46esimo anniversario della GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1972 , è stato scelto il motto “È il momento per la Natura”, per ricordarci il drammatico declino della biodiversità del pianeta e che la crisi della stessa è una preoccupazione urgente ed esistenziale. Molti ecosistemi sono stati degradati a causa dell’azione dell’uomo e circa un milione di specie viventi che li abitano sono minacciate di estinzione. La sesta estinzione di massa si sta avvicinando più in fretta del previsto: «Tra il 2001 e il 2014 si sono estinte 173 specie animali», ha dichiarato alla CNN Gerardo Ceballos González, uno degli autori dello studio. «L’estinzione sta correndo ad una velocità 25 volte superiore a quanto ci aspetteremmo guardando ai ritmi del passato». Con la crisi della biodiversità è a rischio la fornitura dei servizi eco-sistemici, ovvero alimenti, legno, acqua, regolazione del clima, erosione del suolo, nonché i valori ricreativi a quelli culturali, mettendo in pericolo la sicurezza alimentare, il benessere e la prosperità. Come spiega l’Onu “La biodiversità è la base che sostiene tutta la vita sulla terra e nell’acqua”. I cibi che mangiamo, l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo e il clima, sono tutti elementi naturali”. La natura ci sta inviando un messaggio: per prenderci cura di noi stessi dobbiamo prenderci cura della natura. “Quando distruggiamo la biodiversità, distruggiamo il sistema che supporta la vita” ricordano le Nazioni Unite.Se nel breve periodo l’obiettivo è quello di sconfiggere il Coronavirus, non ci si deve dimenticare di uno dei maggiori problemi della nostra epoca, la crisi climatica. Coronavirus, deforestazione, epidemie ed estinzioni, sono fenomeni interconnessi. La distruzione delle grandi foreste e la compravendita e il consumo di specie animali selvatiche favoriscono la diffusione di virus zoonotici, che possono cioè passare da animale a uomo, come il SARS-CoV-2. Dunque la lotta contro la crisi climatica incrocia quella contro le conseguenze della pandemia, la Pianura Padana, fortemente colpita dal Coronavirus, è la regione più inquinata d’Europa. È dunque fondamentale ridurre l’inquinamento e che per la ripartenza economica si metta al centro il nostro pianeta e la sua difesa, questa è una vera e propria sfida della sostenibilità. Facciamo ripartire l’economia comprando solo cose utili, così come abbiamo fatto durante i due mesi costretti a stare a casa. Scegliamo noi quello che vogliamo e non lasciamo che sia l’industria a farlo con le sue pubblicità, questo vale per il cibo ma anche per tutto il resto, dobbiamo farlo se vogliamo invecchiare restando sani. Persone che non fanno esercizio fisico, obese, cardiopatiche, ecc sono più suscettibili alle malattie e allora scegliamo noi quello che vogliamo, non lasciamo che siano gli altri a farlo per noi e non dimentichiamoci di proteggere il pianeta perché in questo modo proteggiamo noi stessi! Se ci abituiamo ad una quotidianità diversa, meno frenetica, più rispettosa di noi stessi e dell’ambiente, ci garantiamo un futuro migliore.
“La modernità ha fallito. Bisogna costruire un nuovo umanesimo altrimenti il pianeta non si salva” Albert Einstein (1879-1955)