INVECCHIAMENTO PRECOCE PER CHI CONSUMA ALIMENTI ULTRA-PROCESSATI

Secondo studi recenti c’è una relazione tra invecchiamento biologico precoce e consumo di alimenti ultra-processati. Si  tratta di prodotti industriali sempre più utilizzati da chi, per vari motivi, non si dedica alla preparazione dei pasti. Secondo uno studio presentato al congresso europeo e internazionale dell’obesità (European and International  Congress on Obesity), chi consuma più di 3 porzioni al giorno di cibo ricco di zuccheri, sale, grassi saturi, additivi, coloranti, conservanti ecc., ha una probabilità doppia di avere telomeri più corti.

Questo significa che i cibi industriali potrebbero invecchiare più velocemente le nostre cellule!

I telomeri sono strutture formate da DNA e proteine localizzati alle estremità dei cromosomi, simili a dei cappucci che preservano la stabilità e l’integrità dei cromosomi. Ogni volta che una cellula si divide, una piccola parte di questi cappucci protettivi viene persa, man mano che le nostre cellule invecchiano, per questo motivo diventano più corti; la loro lunghezza è considerata un marcatore dell’età biologica.

Il cibo ultra processato (dolci, bevande, snack, secondi di carne ricostituiti, pasti congelati precotti già pronti, ecc.) contiene numerosi additivi (aromi, coloranti, emulsionanti ecc.) e a differenza del cibo fresco e di qualità, il consumo è in aumento in tutto il mondo, per il semplice motivo che è pronto per il consumo ed è molto saporito. Si tratta di prodotti convenienti per chi li produce ma non per chi li consuma, in termini di salute. Diversi studi dimostrano che il consumo di alimenti ultra-processati causa patologie croniche importanti, quali: ipertensione, obesità, sindrome metabolica, depressione, diabete di tipo 2 e diversi tipi di cancro.

Eliminare gli alimenti processati dalla dieta non è impossibile. Dare spazio ad un cambiamento delle abitudini alimentari, educando l’organismo a mangiare sano, è un investimento per la salute!