I fattori di rischio
Un fattore di rischio è tutto ciò che può influenzare la comparsa di un tumore. Ci sono fattori di rischio modificabili, come lo stile di vita e l’ambiente, e non modificabili, ad esempio l’età, il sesso o il patrimonio genetico. I principali fattori di rischio sono:
- Il patrimonio genetico: una percentuale di tumori è dovuta a fattori genetici ereditari. Se la malattia si è manifestata su più persone della stessa famiglia è possibile che vi sia un’alterazione genetica, trasmessa di generazione in generazione. In questo caso potrebbe essere utile sottoporsi a un test genetico, per vedere se si è portatori di mutazioni genetiche, anche se possedere una mutazione genetica non significa necessariamente ammalarsi di cancro.
- L’età: si tratta di una malattia che può insorgere a qualunque età ma può aver bisogno di molti anni per svilupparsi.
- Le condizioni di salute: alcune malattie croniche possono aumentare il rischio di ammalarsi di certi tipi di tumore.
- Le abitudini: fumare, bere troppe bevande alcoliche, subire frequenti scottature da eccessiva esposizione al sole, avere un comportamento sessuale a rischio, ecc.
- L’ambiente circostante: l’ambiente in cui si vive può essere contaminato da sostanze chimiche pericolose che aumentano il rischio di tumore.
Azioni di prevenzione
- Smettere di fumare diminuisce il rischio di ammalarsi di diversi tipi di tumore, non solo quello al polmone,.
- Sottoporsi a controlli medici regolarmente, in accordo con il proprio medico per seguire un programma di screening adeguato alle proprie esigenze.
- Evitare un’eccessiva esposizione al sole, proteggendosi con magliette, cappellini, creme solari, e soprattutto stando il più possibile all’ombra durante le ore più calde.
- Seguire un regime alimentare sano ed equilibrato, scegliere una dieta ricca di frutta, verdura, fibre e cereali, povera di grassi animali, limitando il consumo di alcol.
- Mantenere il normopeso attraverso la combinazione di una dieta equilibrata e di un regolare esercizio fisico. Il sovrappeso e l’obesità possono aumentare il rischio di ammalarsi di tumore.
- Praticare regolarmente attività fisica, almeno 30 minuti al giorno.
L’IMPORTANZA DI UNA SANA ALIMENTAZIONE QUALE STRUMENTO DI PREVENZIONE ONCOLOGICA
L’alimentazione è strettamente connessa alle difese immunitarie: la malnutrizione proteica sopprime le funzioni immunitarie con aumento della suscettibilità alle infezioni, mentre l’ipernutrizione favorisce la comparsa di malattie infiammatorie croniche come il diabete, l’aterosclerosi, la steatosi epatica non alcolica, vari tumori, ecc. La cosa più importante è ridurre i cibi che favoriscono l’infiammazione. I principali cibi pro-infiammatori sono i cibi di provenienza animale, in particolare i prodotti animali ricchi di grassi (carni, insaccati, uova, formaggi). La ragione è che le carni (bianche e rosse) e i formaggi sono ricchi di acido arachidonico, da cui l’organismo sintetizza le prostaglandine infiammatorie. Le carni conservate, inoltre, possono favorire l’infiammazione perché addizionate di nitriti. L’infiammazione è favorita dal soprappeso, dall’obesità e dal diabete (i diabetici soffrono più frequentemente di infezioni). Allo stesso modo ci sono sempre più prove, che l’infiammazione contribuisce all’insorgenza della resistenza insulinica (che favorisce la comparsa di tumori aumentando la biodisponibilità di ormoni sessuali e fattori di crescita) e quindi del soprappeso e del diabete. E’ importante assumere cibi con proprietà anti-infiammatorie. Utili per ridurre l’infiammazione sono gli alimenti ricchi di grassi di tipo omega-3, in particolare il pesce azzurro, ricchi di acido eicosapentaenoico, da cui l’organismo sintetizza le prostaglandine anti-infiammatorie. Anche molti vegetali contengono omega-3, l’acido alfa-linolenico, che nel nostro organismo può essere trasformato in eicosapentaenoico. Ne sono ricchissimi i semi di lino, varie erbe selvatiche, le noci, la soia, i semi di zucca. Gli oli di semi, invece, ricchi di acido linoleico- il precursore ω-6 dell’acido arachidonico, non sono raccomandati, ad eccezione dell’olio extravergine di oliva e l’olio di riso consumato in piccole quantità.
LA DIETA MEDITERRANEA: UNO STILE DI VITA
La dieta mediterranea è uno stile di vita, ovvero un insieme di abilità, conoscenze, tradizioni, rispetto dell’ambiente e tutela della biodiversità. Numerosi studi scientifici indicano che la dieta mediterranea, riconosciuta dall’Unesco Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dal 2010, rappresenta un modello alimentare ideale per la salute e il benessere.
La dieta mediterranea è nutrizionalmente bilanciata, caratterizzata dall’assunzione frequente di cerali integrali, legumi, verdura, frutta fresca e secca, vitamine, e composti con proprietà antiossidanti, quali flavonoidi, fitosteroli, terpeni e fenoli. Le proteine animali provengono principalmente da pesce piuttosto che dalla carne e dai derivati del latte, che vanno invece consumati con moderazione. L’ olio extravergine di oliva, grazie all’ elevato contenuto in acido oleico, polifenoli e acidi grassi monoinsaturi, ha proprietà biologiche antiossidanti e antiinfiammatorie. Il modello dietetico, nel suo complesso, è caratterizzato da un limitato consumo energetico giornaliero di grassi, ed è inoltre in grado di preservare il microbiota intestinale, che se alterato predispone a patologie infiammatorie della mucosa intestinale aumentando il rischio di cancro.
Esistono prove scientifiche che lo stile di vita incide profondamente sulla salute. Se tutti adottassero uno stile di vita corretto si potrebbe evitare la comparsa di numerosi tumori.