Il diabete è la più comune tra le malattie metaboliche, ed è caratterizzata da un aumento del glucosio nel sangue (iperglicemia) per l’incapacità dell’organismo di metabolizzare in maniera corretta i carboidrati, a causa dell’insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas. Si tratta di una malattia in continua crescita; secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità oggi i diabetici nel mondo sono più di 346 milioni e sono destinati a raddoppiare entro il 2030. Il primo trattamento è farmacologico (insulina) per alcuni (con diabete di tipo 1), ma per la maggior parte di quelli con diabete di tipo 2 un’alimentazione bilanciata, con l’apporto di tutti i nutrienti, è la miglior terapia in quanto contribuisce a mantenere sotto controllo il livello di zucchero nel sangue. Il diabete tipo 2, quello più comune, é data dall’interazione di più cause, tra cui la predisposizione genetica e l’azione di fattori ambientali. Un ruolo importante nell’insorgenza della malattia è svolto dal sovrappeso e dall’obesità e da un’alimentazione sbilanciata, ricca di grassi saturi e zuccheri semplici.
È fondamentale seguire la TERAPIA FARMACOLOGICA prescritta da un diabetologo, effettuare esami di controllo necessari a prevenire complicanze a lungo termine e seguire una “DIETOTERAPIA”. La dieta ideale per il diabete non è complessa o restrittiva ma deve essere sempre personalizzata tenendo conto delle abitudini alimentari del soggetto e della famiglia. È importante rispettare le porzioni consigliate, infatti anche i cibi sani, in quantità elevate, possono far aumentare il peso corporeo. Viceversa, la dimenticanza di una porzione può provocare la comparsa di ipoglicemia (eccessivo abbassamento dello zucchero nel sangue).
L’ESERCIZIO FISICO è parte integrante del piano di trattamento farmacologico e dietoterapico del diabete e dovrebbe prevedere almeno 30 minuti di attività fisica al giorno. Questo determina importanti effetti benefici sul metabolismo: migliora la sensibilità all’insulina, riduce i livelli di trigliceridi e di colesterolo cattivo (Ldl) a vantaggio di quello buono (Hdl), aiuta il controllo della pressione arteriosa, previene le malattie cardiovascolari e combattere lo stress.